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venerdì 17 maggio 2013

BIRDWATCHING: IO E LA NATURA

Per tutti coloro che associano la passione per la fotografia alle bellezze naturali il Birdwatching è senza dubbio una pratica interessante.
Gli uccelli sono una delle manifestazioni più affascinanti della natura. La loro osservazione in libertà, siamo essi stanziali che migratori, consente di imparare e conoscere aspetti a cui noi distratti osservatori della vita quotidiana sfuggono di continuo.
Il nostro mondo è popolato da uccelli di tutte le forme, piumaggi, colori, abitudini. Forse solo ai poli o nei deserti più isolati possiamo trovarne pochi o nessuno. Per il resto siamo letteralmente circondati. Ma per chi come me vive di quotidianità, di lavoro, di ufficio, se va bene veniamo attirati solo da un cinquettio di un qualcosa che vola senza preoccuparci se quel piccolo essere volante sia un comune passero oppure un uccello migratore che arriva chissà da quale parte del mondo.
Il birdwatching, parola inglese tanto difficile da rendere in italiano da essere stata adottata tal quale, è l’osservazione degli uccelli in libertà, senza altro scopo se non trarne una soddisfazione personale. E visto che ci siamo, perché non portarci a casa qualche bello scatto da mostrare o da conservare quale testimonianza di una nuova esperienza.
Praticare il birdwatching è semplice. E’ sufficiente avere con se un binocolo, (o meglio un cannocchiale) la propria attrezzatura fotografica, ed una guida di riferimento non solo cartacea, ma anche fisica. Un accompagnatore insomma.
La guida è essenziale per riconoscere i vari piumaggi e le varie specie, nonché avere la “mappa”dettagliata dei punti di osservazione che meglio si prestano allo scopo.
Ovviamente, non è possibile praticare il birdwatching come se fossimo allo zoo cittadino. Il bello della fotografia naturalistica è bloccare l’attimo sugli istanti di vita nel loro mondo naturale. Questo è possibile solo non disturbando e da debita distanza.
Alcune oasi o aree protette sono dotate di appositi “palchi di osservazione” opportunamente camuffati per poter osservare e fotografare in tutta liberà senza spaventare gli uccelli e quindi evitare di vederli scomparire.
Ovviamente, al fotoamatore naturalistico non interessa solo il mondo degli uccelli. Spesso siamo pronti a fotografare tutto quello che ci capita nell’obbiettivo, purchè serva a portare a casa un’emozione. Un panorama mozzafiato, uno stagno, un ruscello, insetti, anfibi, tutto potrà cascare dentro il nostro meraviglioso mondo.
Ci vuole pazienza, ma la soddisfazione che si porta a casa è veramente grande.
Per coloro che ne vorranno sapere un di più vi invito a visitare il seguente sito dedicato al birdwatching : http://www.ebnitalia.it/index.asp

Un consiglio pratico
Per tutti coloro che non dispongono di ottiche con lunghezze focali idonee è possibile collegare la macchina fotografica ad un cannocchiale mediante degli adattatori appositamente dedicati. Questa tecnica è detta Digiscoping. Per saperne di più visitate il sito http://www.digiscopingitalia.it/home-page.html
Ovviamente, un cannocchiale di fascia bassa darà risultati modesti, l’opposto per cannocchiali di fascia medio alta. Sono una buona alternativa all’acquisto di ottiche che, oltre all’impegno economico, rischierebbero di passare tanto tempo nelle custodie in fondo ad un armadio.
Le marche di cannocchiali più blasonate sono Swarovsky, Kowa, Zaiss, Leica, ma in rete si trovano delle soluzioni alternative a prezzi contenuti. Ovviamente, ci si deve assicurare prima dell’acquisto della possibilità di reperire l’adattatore giusto per la nostra fotocamera.






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