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mercoledì 19 giugno 2013

REFLEX MADE IN ITALY: RECTAFLEX


La fabbrica Rectaflex

Curiosando sulla rete, in un noto sito di aste online, mi sono imbattuto in una vendita di una macchina fotografica vintage di marca a me sconosciuta.  
 Mi ha incuriosito, oltre al prezzo di vendita che era di tutto rispetto, la dicitura "made in Italy".
Allora parto in tromba e scopro che anche il nostro paese, nei tempi che furono, producevano macchine fotocrafiche Reflex di notevole valore tecnico, estetico e funzionale.
Non sto a descrivervi l'immenso piacere nell'aver scoperto questa cosa, e non immaginate l'estremo piacere nel girare l'informazione ai "fortunati" lettori del mio blog :)!!!

Manuale d'uso per l'esportazione

La macchina di cui voglio parlarvi è una reflex classica da  35 mm con otturatore sul piano focale, obiettivi intercambiabili e mirino a pentaprisma.

La prima produzione di fotocamere Rectaflex avviene negli stabilimenti provvisori delle Officine S.a.r.a. a Roma, in Via del Monte delle Capre. Qui fu prodotta la prima fotocamera reflex italiana .

stralcio del manuale

Nel 1948 la costruzione di una nuova palazzina di 4 piani, strutturata secondo i principi di Walter Gropius, venivano realizzate le macchine fotografiche dal pezzo grezzo al controllo qualità oltre all’attrezzeria, i servizi e la mensa.  Ovviamente facevano capo all'azienda anche reparti di ricerca e sviluppo, uffici e disegnatori. Un prodotto completamente fatto a casa nostra.
La Rectaflex fu presentata nel 1947 e  fu la prima SLR equipaggiata con un pentaprisma per la visione ad altezza occhio. L'attacco per gli obiettivi era a baionetta di grande diametro,

La prima curiosità che salta all'occhio è che il primo prototipofu un modello in legno, con il  mirino a pentaprisma invertito destra-sinistra.

Il primo modello di produzione fu la Rectaflex serie 1000 (numeri di serie da 1000 a 1999),poi la serie 2000 (numeri di serie da 2000 a 2999), poi la serie 4000 (numeri di serie da 4000 a 5500) via via sempre più perfezionate ed accessioriate.
L'ultima serie è la 25000. 
Ma è con la Rectafrex 1300 del 1953 che l'azienda tocco' l'apice del successo. Non era solo un concentrato di semplice tecnologia geniale (scattava fino a 1/1300 di sec) ma anche un oggetto bello, gradevole, importante ed ellegante.











Da quello che si puo' capire, l'azienda Made in Italy ha prodotto, dal 1947 al 1953-1955  sfornando poche migliaia di esemplari. Ecco svelato il motivo dei prezzi di macchine da collezione non proprio alla portata di tutti.

La nascita della Rectaflex, per mano del suo fondatore Telemaco Corsi, avvocato con il pallino della fotografia, fu una rivoluzione nel campo delle reflex a visione diretta; per la prima volta si poteva inquadrare ad altezza d’occhio, l’immagine era perfettamente raddrizzata, lo specchio era a ritorno istantaneo (comandato dal pulsante di scatto, semplice ma geniale), il meccanismo dell’otturatore era montato su rubini e perciò silenzioso e preciso, la meccanica pur semplice era estremamente robusta.

Adesso, nell'era globale potrebbe essere banale. In un mondo dove le informazioni viaggiamo alla velocità della luce risulta tutto quasi alla luce del sole. Ma nel primo dopoguerra, dove l'unica fonte di ispirazione erano le proprie capacità inventive, per il resto del mondo questo piccolo capolavoro altro non era che il frutto del genio d'Italia.


Tutto questo l'ho appreso dalla rete (foto comprese ovviamente) . E alla rete vi rimando per tutte le vostre curiosità ed approfondimenti. Sono felice di aver fatto questa scoperta, sono felice di scoprire che, se oggi fotografiamo con le macchine che comunemente troviamo, lo dobbiamo ancora una volta alla gente del nostro paese.

E sono felice di saperne un po di più.


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