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mercoledì 5 giugno 2013

PROTEGGIAMO I NOSTRI LAVORI CON IL NOSTRO LOGO






Essere fotoamatore è tanto gratificante. E’ bello per imparare le tecniche di ripresa, è bello per vivere momenti emozionanti e, perché no, uno stimolo ad alzarsi dalla sedia e ammirare il mondo che ci ospita.
E’ bello tornare a casa, magari dopo un viaggio sognato da una vita, e sedersi con gli amici a condividere e commentare le nostre immagini.
Oggi, con l’uso di questa vetrina mondiale che si chiama Internet, condividere i nostri momenti e le nostre immagini a livello planetario quasi in tempo reale è possibile.
Lo facciamo chiaramente con un pizzico di narcisismo e orgoglio, ma a volte non ci rendiamo conto che lo facciamo troppo a cuor leggero.
E’ vero che pubblichiamo le nostre foto perché lo vogliamo noi autori, ma se ci capita di trovare le nostre foto utilizzate a fini commerciali da un perfetto sconosciuto un po’ ci disturba e ci fa capire quanto siamo stati leggeri a sottovalutare la cosa.
Certo,  e’ vero anche che esistono delle regole che dicono tutto, ma è anche vero che esistono altre regole che dicono il contrario.
Una volta ho scattato delle foto ad una festa paesana. Le ho scattate per regalarmi il momento e per regalare agli organizzatori un ricordo. Quelle foto sono state diffuse a chiunque dalla persona a cui ho ceduto copia delle mie foto. Ovviamente senza nessun rimando a chi le ha scattate. Ovviamente non parlo di soldi, ma almeno il prestigio di aver avuto un minimo riconoscimento “morale” sarebbe stato carino. L’idea di aver “regalato” 200 scatti a dei potenziali “commercianti” senza essermi minimamente preoccupato di “bollare” i miei lavori, mi ha fatto sentire un somaro totale.
Non so quanti ne siano al corrente. Ma una semplice fotografia Non è solo una fotografia. Potrebbe essere la foto del secolo, oppure un semplice ricordo di un nostro momento di vita, potrebbe valere milioni di euro come solo l’emozione in un piccolo momento.
Tutto cio’ che riusciamo a “catturare” con qualsiasi strumento, sia un telefonino o l’ultima reflex da 40 mpx, porta con se’ una bella dote di giurisprudenza.
Partiamo da che ha scattato la foto.
Nel momento in cui il fotografo realizza le proprie immagini, è pienamente titolare di tutti i diritti, sia economici che morali.
Non esiste altro proprietario se non l’autore della foto.
Questa regola generale, chiara e di buon senso si contrappone ad un marasma di leggi e leggine, regolamenti, usi e  consuetudini. Tutto più complicato quando il tutto si svolge su piattaforma Internet, perché il diritto Italiano si scontra con tutte le leggi analoghe presenti in ogni stato di questo pianeta.
Per quello che posso dire e per quello che posso capire  il quadro normativo italiano è più o meno questo:
-           Leggi sul diritto di autore  che tutela ogni forma di sfruttamento e di salvaguardia delle foto scattate siano esse riconosciute come “foto creative” o “ritratti di immagine” ;
-           Leggi sul diritto di citazione, ovvero l’utilizzo di materiale di terzi mediante le quattro regole del “fair use”.
Per quanto riguarda il diritto di autore mi pare quasi tutto chiaro. Si perché anche li c’è dietro un casino pazzesco che, se si dovessero applicare alla lettera tutti i regolamenti, non potremmo più ritrarre nemmeno un fiore in aperta campagna.
Senza addentrarci nell’ambito professionale e commerciale ma rimanendo nell’ambito amatoriale, il diffondere delle fotografie anche ad uso dilettantistico non è cosi banale.
Ad esempio, i palazzi, le chiese i monumenti, sono anch’essi sottoposti alle leggi del diritto di autore. Scattare una foto ad un monumento o ad un palazzo, in linea teorica dovrebbe essere sottoposto ad una espressa autorizzazione. Quasi una certezza per lo sfruttamento commerciale di quella fotografia. Non parliamo poi dei ritratti di visi o persone. Ovviamente sto parlando di casi limite che spero, non avvengano mai, anche se la tendenza degli ultimi anni, pur di spillare quattro soldi, sono tutti pronti a far scattare le carte bollate.
Finchè esisteva la sola carta stampata era anche più semplice.  Oggi con internet è tutto più complicato.
Dicevo prima il diritto di citazione.
E’ possibile, anche per il diritto italiano,  sfruttare foto prese dalla rete, se non espressamente vincolate da appositi siti con delle “desclamer” ben evidenti a patto che si rispettano i seguenti precetti:
-           Le finalità dell’uso devono essere non commerciali, (senza fini di lucro) ma finalità educative;
-           Nessun effetto concorrenziale;
-           Natura dell’opera;
-           L’ampiezza della parte utilizzata.
Anche il trucco di taroccare le foto per renderle diverso non funziona.
Morale della cosa: come fare per proteggere i nostri scatti in mezzo a tutto questo bailame senza finire a carte bollate?
Logando le nostre foto!!!!
In informatica, il termine inglese watermarking si riferisce all'inclusione di informazioni all'interno di un file multimediale o di altro genere, che può essere successivamente rilevato o estratto per trarre informazioni sulla sua origine e provenienza. Poiché il termine inglese significa originariamente filigranatura, la letteratura anglosassone utilizza in genere la forma estesa digital watermarking (letteralmente "filigranatura digitale").Tali indicazioni, dette watermark lasciano il documento accessibile ma contrassegnato in modo permanente. Esse possono essere evidenti per l'utente del file (per esempio nel caso di una indicazione di copyright applicata in sovraimpressione su una immagine digitale) o latenti (nascoste all'interno del file); in quest'ultimo caso il watermarking può essere considerato una forma di steganografia.
Fonte: wikipedia
Una volta formulata la domanda, la nostra cara amica rete mi ha fornito la risposta. Ho trovato il modo di  “marcare”  le mie foto e renderle solo mie. Non che siano dei capolavori, certo, ma per mettermi al riparo da usi impropri del mio materiale ho deciso di imprimere sulle mie un logo autocostruito.
Il programma utilizzato è semplicissimo e gratuito. Lo potete trovare cliccando qui.
Potete inserire loghi, scritte, potete scegliere la dimensione o la posizione. Insomma un piccolo strumento che potrebbe evitare di finire in tribunale a suon di carte bollate.
Mi sembra doveroso farlo. Ovviamente provo maggiore soddisfazione a diffondere ad amici e conoscenti i miei scatti. Sono sicuro che se non piacciono finiscono nel cestino, ma se piacciono tutti potranno sapere che quello scatto è mio.

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